Una tripla recensione per Marvel’s Agents Of Shield che ci permette di scoprire alcuni retroscena importanti e proseguire con le vicende!
La puntata 5×04 “A Life Earned”, oltre a un significato intrinseco e molto bello potremmo definirla come l’episodio degli approfondimenti e dei drammi personali. I personaggi sono divisi, quasi inerti e manca almeno uno dei protagonisti all’appello (Fitz che sappiamo tornerà ma quando?).
Da un lato abbiamo Coulson e May e il loro senso di impotenza nel momento in cui scoprono della cattura di Daisy (e no Phil, prendere a pugni Deke non conta come soluzione ai problemi!); dall’altro Simmons che sebbene si trovi più in disparte durante questo episodio lascia trasparire la sua tensione con Kasius quando pretende di conoscere i retroscena degli Agenti facendo un mero confronto tra quello raccontato dalla scienziata e da Daisy.
L’aspetto più interessata e riuscito è, senza ombra di dubbio, quello legato a Mack (e Yo-Yo): nonostante l’essere nel futuro, non è passato molto tempo per i personaggi dalla conclusione della stagione precedente e dalla chiusura del Framework e di conseguenza dalla perdita di Hope (inutile negarlo, quel momento feels è ancora vivido nei nostri cuori).
Una puntata quindi di transizione che fa avanzare poco nulla la trama principale, che non aiuta i protagonisti a risolvere i loro drammi ma anzi sembra accentuare ogni secondo quella sensazione di impotenza che tutti hanno nei confronti di un mondo che è inesorabilmente cambiato. Che sia necessario un cliffhanger finale per ribaltare la situazione? Presto detto: l’ultima scena porta alla ribalta il grande assente di queste prime puntate: Fitz è tornato!
Per fortuna, per questa volta, non abbiamo dovuto attendere molto per avere delle risposte (Fitz ha deciso di parlare e raccontare quello che è successo, ripeto: per una volta). La puntata Rewind infatti ha lo scopo di farci capire cosa sia successo tra la conclusione della quarta stagione e l’inizio della quinta che, ricordiamo si svolge decenni nel futuro. Una puntata che blocca nuovamente la narrazione orizzontale della trama ma che allo stesso tempo permette la creazione di un maggior spessore della trama e un nuovo approfondimento dei personaggi.
L’episodio è bello da vedere, leggero, veloce, scritto bene merito dei due protagonisti dello stesso: da una parte il nostro scienziato (catturato in quanto ritenuto in grado di dare una spiegazione a quanto successo alla squadra o quantomeno a scoprire la verità) e dall’altro un ritrovato Hunter (ma senza la sua Bobbi): battibecchi, azione, battute sembra di essere tornato alla terza stagione prima della puntata dell’addio. Sul più bello compare una figura misteriosa che, come molti hanno definito, sembra uno degli Osservatori di Fringe che dà delle informazioni sul perché siano tutti nel futuro tranne Fitz.
Fun & Games, il quinto episodio della stagione presenta una novità (una vera!): è il primo in assoluto diretto da Clark Gregg, l’attore che interpreta Coulson. E cosa dire di questo esperimento se non che è completamente riuscito? Non si raggiungono mai delle vette ma il tutto risulta funzionale al proseguimento della trama, dei personaggi e dei combattimenti (queste sicuramente tra le scene migliori di tutta la puntata).
Ancora una volta, manco a dirlo, i protagonisti sono divisi tra un ragazzo sottoposto a terrigenesi (che diventi un nuovo membro del gruppo?), scene di combattimento, fino ad arrivare a Fitz-Simmons che ormai tornano a essere un’entità unica. La solida sceneggiatura di Gregg ha infatti il merito di aver riportato al centro dell’attenzione i personaggi più amati e sfortunati dell’intera serie.
Rispetto alla stagione precedente (un po’ sottotono ma che a me personalmente era piaciuta), le premesse per rendere questa quinta qualcosa di bello da un punto di vista della trama e dei personaggi, ci sono davvero tutte. Ora attendiamo solo l’inizio della guerra con i Kree!